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Benessere. Le 12 Tendenze mondiali del 2023

Benessere. Le 12 Tendenze mondiali del 2023

l nuovo report mondiale sul wellness 2023 a cura del Global Wellness Institute, presentato a New York elenca dodici nuove tendenze che includono, oltre al nuovo social wellness che invade ogni segmento, nuovi prodotti beauty più scientifici e meno 'clean', la voglia di ritornare all'origine dei trattamenti di meditazione e rilassamento (partendo verso i luoghi originali di nascita di tali metodiche, inflazionate nel mondo), il boom di trattamenti in acqua calda o ghiacciata e delle nuotate libere e selvagge con tanto di guida, dalle diete per il grasso bruno ai 'ritiri sportivi amatoriali' di gruppo ai nuovi parchi wellness che uniscono quartieri alle iniziative di benessere nei luoghi di lavoro, inclusa la fede religiosa.

 

Viaggi benessere originali

Al secondo posto dei nuovi trend del wellness si segnalano i viaggi benessere nei luoghi in cui i trattamenti hanno avuto origine.

Il turismo del benessere è inflazionato e ha perso autenticità perché ovunque nel mondo si può praticare, ad esempio, lo yoga oppure i riti ayahuasca amazzonici o un massaggio hawaiano. “Nasce una nuova critica del benessere come profondo appropriatore culturale, crescono i movimenti per la giustizia sociale e una maggiore enfasi sull'autenticità, - spiegano gli autori del report. - I viaggiatori sono ora alla ricerca di esperienze culturali molto più profonde e mostrano interesse ad andare alla fonte dell'antica guarigione e della conoscenza per imparare a prendersi cura sia della terra che di sé stessi”. I viaggi wellness si fanno indigeni per il 2023 e le esperienze di benessere radicate nelle varie e differenti  cultura stanno esplodendo a livello globale. “In Giappone, i tradizionali ryokan o locande termali, stanno vivendo un incredibile rinascita come esperienze basate sulla natura che cambia con le stagioni. I resort stanno esplorando nuovi menu di benessere basati sulle tradizioni curative locali, che si tratti della medicina tradizionale araba e islamica in Medio Oriente o del druidismo in Inghilterra. L'India, che ha dato al mondo del benessere lo yoga, è pronta ad attirare i viaggiatori alla fonte con un imminente centro di medicina tradizionale nato in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità”, si legge nella ricerca.

Benessere a lavoro

Al terzo posto il Global Welleness Institute segnala  un incremento di iniziative concrete per il benessere sui luoghi di lavoro. “A fronte del 70% dei lavoratori che hanno avuto esperienze di ‘burnout’ nel 2021 e del 38% che dichiara di odiare il loro compito lavorativo, le imprese devono correre ai ripari sul fronte del benessere dei propri dipendenti”, spiegano gli autori dello studio.   Così succede che per il benessere dei lavoratori il Portogallo ha recentemente introdotto una legge che garantisce il ‘diritto a disconnettersi’ dalle e-mail fuori orario di lavoro a che aumenta il numero delle società che stanno organizzando riunioni in luoghi rilassanti e socializzanti come nei club e nelle spa. Le riunioni alternate ai bagni di ghiaccio, sono solo un esempio dei trattamenti più richiesti al momento.

Beauty-scienza

Il ritrovato amore per la scienza occupa il 4° posto della classifica wellness e invade la cosmetica: la clean beauty (l’uso di prodotti ‘senza’ chimica e con pochi estratti naturali) è in calo. Cresce invece l’interesse per i rimedi efficaci, supportati da prove scientifiche e potenziati con dispositivi hitech. La bellezza si fa seria e punta alla scienza, al centro della nostra vita da quando abbiamo preso dimestichezza con le regole di prevenzione e cura della recente pandemia. “la scienza la fa da padrone. Nel mondo della bellezza, lo spostamento verso prodotti supportati dai dati non è mai stato così evidente, - spiega Jessica Smith del GWI. “Stiamo assistendo a un voltafaccia verso la clean beauty e a tutte gli slogan un po’ scivolosi e al greenwashing. Cresce così il desiderio di usare prodotti beauty supportati dalla scienza. I consumatori vogliono più educazione e trasparenza, più tecnologie di bellezza orientate ai risultati, più scienza nelle formulazioni degli ingredienti  e le formulazioni biotecnologiche sono ora ritenute più efficaci degli estratti naturali. Si apre la strada alle innovazioni hitech”.

Benessere di quartiere

Quinto posto per il benessere urbano. C’è enorme bisogno di infrastrutture wellness per i cittadini. Non sono più percepite come un lusso, ma una necessità per vivere più sani e più felici. “Aumentano nel mondo i progetti di spazi pubblici pedonali che collegano i quartieri e aiutano anche a superare le divisioni razziali ed economiche, oltre che a stare meglio come la realizzazione dell'11th Street Bridge Park a Washington” . A Singapore il governo sta cercando di creare un "paradiso del benessere urbano" con programmi e iniziative wellness che mostrano le risorse naturali e di benessere uniche della città. A Monterrey, in Messico, una collaborazione di successo tra organizzazioni private e pubbliche, DistritoTec, sta creando una nuova fiorente comunità con il benessere al centro.  “Un modello che il Messico intende replicare” precisano gli analisti.

Diete anti grasso

Al posto numero 6 il wellness per il calo del peso corporeo. Il nuovo trend è puntare al grasso ‘bruno’ che brucia molte più calorie mentre quello ‘bianco’ è inefficiente e consuma pochissimo. Come? La metodica del momento è la terapia del freddo (fortemente di tendenza) in cui alcune ricerche ipotizzano che il tessuto adiposo bruno può essere reclutato, ampliato e attivato dall'esposizione ad ambienti freddi (crioterapia) così da aumentare il metabolismo. Seconda metodica il digiuno intermittente e una pletora di di farmaci che stimolerebbero la termogenesi.

Wellness e governi

Settimo posto per le iniziative dei governi in chiave wellness. Abbiamo già citato alcune regole intraprese, per esempio, in Portogallo (come il diritto alla disconnessione). Seguono i regolamenti contro il fumo e il consumo di zucchero e gli investimenti in campagne per uno stile di vita più salutare: la medicina lifestyle.

Wellness blu

Al posto numero 8 i ricercatori segnalano un trend in evidente crescita: il wellness blu. Le acque naturali, selvagge, ghiacciate o bollenti, sono al centro. “La pandemia ha stimolato una fame di esperienze in natura che non mostra segni di diminuzione,-  spiegano gli autori. - Ma quando parliamo dell'ondata di fame di natura di solito rimaniamo sulla terraferma. Nel 2023 invece, le persone salteranno nelle acque selvagge del mondo per un po' di "benessere blu", con un'ondata globale senza precedenti di nuove destinazioni termali, nuoto selvaggio e di fondo che diventerà presto globale”. Le sorgenti termali calde di ogni parte del mondo sono nuove mete turistiche senza precedenti e se dall'Australia agli Stati Uniti sono in corso 50 nuovi progetti in chiave ‘acqua wellness’ l’Europa è pronta da sempre. L’Italia tutta offre la possibilità di godere le acque roventi delle località termali e, con la fame di social wellness anche le proposte si coniugano  con eventi di  intrattenimento dal vivo, lezioni di benessere acquatico, yoga nelle sorgenti termali, bar sull'acqua.  Sul lato ‘acqua ghiacciata’ anche si segnala un crescente interesse per il nuoto selvaggio, freddo e di fondo, una volta dominio esclusivo di atleti seri. Ora si formano gruppi amatoriali di nuoto ‘wild’, Antesignani i Bluetits Chill Swimmers (Inghilterra) che offrono nuotate di gruppo inclusive e che favoriscono la connessione tra persone. Programmi di nuoto selvaggio con guida sono stati inaugurati anche in Svezia e a New York. E c’è anche chi abbandona le classiche piscine in cemento per nuotare in stagni, laghi e coste marine tutto l’anno.

Ritiri sportivi per principianti e professionisti

Al nono posto (anche qui in chiave social wellness) si segnalano nuovi ‘ritiri sportivi’ per gruppi. Una nuova forma di ospitalità wellness offerta dagli hotel di lusso per gli appassionati dell’attività fisica, anche seguiti da atleti professionisti e rinomati. Decimo posto per il benessere ‘multisensoriale’: le Spa sono tatto, la wellness music è suono, la  cromoterapia è colore, il cibo sano è gusto e il calore è temperatura corporea.  Ora questi stimoli vengono mescolati e accentuati coniugandoli anche alla meditazione.

Biohacking

Posto numero 11 per il nuovo ‘biohacking’: ovvero il vecchio sogno di controllare la nostra biologia e sfidare la malattia, il decadimento e la morte in modo da poter diventare ‘superumani’.  Aiuterebbero digiuno, canto, yoga, arti marziali, manipolazioni della temperatura corporea e medicine antiche tradizionali , ora anche aiutate dalla tecnologia ultra moderna. Dall’intelligenza artificiale alle interfacce cervello-computer, dai sensori corporei ai xenobici, nanobotici, probiotici e così via (incluse le tecnologie blockchain) che ci consentono di monitorare e tracciare la salute e manipolare i nostri input sensoriali.

Wellness religioso

Ultimo posto, dodicesimo, per il neo-wellness religioso da rispettare nei luoghi di lavoro. “Non sorprende che la pandemia abbia portato a una rinascita della fede. Ciò che sorprende è che il mondo aziendale lo sta abbracciando. Mentre le iniziative di diversità, equità e inclusione nei luoghi di lavoro si sono concentrate su razza, genere, orientamento sessuale e popolazioni emarginate, ora sta emergendo un aspetto che è stato sorprendentemente lasciato fuori dalla conversazione: la fede, - spiega l’analista Brian Grim. - La religione è un identificatore importante per oltre l'84% delle persone nel mondo e le popolazioni religiose stanno superando le popolazioni le non religiose di 23 a 1. L'inclusività intorno alla fede ha un impatto illuminante sul reclutamento, sulla fidelizzazione e sui ricavi delle imprese ed è un potente fattore di salute e resilienza dei dipendenti”. Il report segnale nuove iniziative in Intel (che ha incluso nelle ERG delle risorse umane non solo le fedi maggiori, ma anche atei, agnostici e piccole fedi) oppure in Google che dalla passata politica "nessuna religione", ha lanciato l'Inter Belief Network (IBN), in modo che i dipendenti potessero stabilire sottocapitoli per fedi tra cui buddismo, cristianesimo, induismo, islam ed ebraismo”.

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